A Caspoli, frazione di Mignano Monte Lungo (Ce), uno dei Musei di guerra più interessanti d’Italia
by Giuseppe Russo 23 Giugno 2019
Secondo l’ICOM, l’International Council Of Museums, i musei sono «un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società, e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali ed immateriali dell’uomo e del suo ambiente […e le…] le espone per scopi di studio, educazione e diletto.», una perfetta definizione tecnica cui l’Italia ha aderito integralmente, nel dicembre 2014, aggiungendo, però, la fondamentale precisazione di una necessaria azione di promozione e conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica. Un’indicazione che purtroppo non sempre viene pienamente rispettata se, nonostante i quasi 5000 musei censiti nel Bel Paese, tra poli nazionali e strutture di iniziativa e competenza comunale, provinciale, regionale, religiosa, associativa o privata, molti di questi luoghi della memoria sono poco pubblicizzati dal mainstream marketing interno. Anche in Campania, regione tra le più ricche di beni culturali nel panorama nazionale, esistono diverse realtà interessanti che sono frequentate più da turisti stranieri che non dai nostri italianissimi concittadini. È questo il caso di uno dei più interessanti musei di guerra d’Italia, il Museo Historicus di Caspoli, una verdissima frazione di Mignano Monte Lungo, uno dei luoghi più ameni di quella parte della provincia di Caserta che va ad abbracciare il basso Lazio e la storicamente famosa area del cassinate.
In questa struttura, circondata da spettacolari odori e rumori della natura, Angelo Andreoli e la moglie Maria Cristina Verdone, ideatori dell’Associazione e del relativo museo sorto nel 2006, mostrano al pubblico, che proviene soprattutto da Usa, Gran Bretagna, Canada e altri Paesi esteri i cui giovani figli diedero la vita durante i combattimenti della Seconda guerra mondiale, la storia, le testimonianze e gli oggetti personali di tutti quegli uomini che nell’area di Mignano si resero protagonisti di una lunga e difficile pagina della Storia d’Italia, ovvero la guerra nell’alto casertano prima dello sfondamento della Linea Gustav e l’avanzata definitiva degli Alleati verso Roma. I due attivissimi coniugi, che tra l’altro scandagliano di continuo l’area montana alla ricerca di reperti bellici, o guidano su quei particolari luoghi reduci e discendenti, come pure giornalisti e storici, raccontano attraverso divise, armi, munizioni, dotazioni militari e foto d’epoca un pezzo fondamentale della storia nazionale e internazionale, ancor più importante se consideriamo che proprio a Mignano Monte Lungo, dopo la disastrosa resa incondizionata dell’8 settembre ’43, si riorganizzò il nuovo nucleo dell’Esercito Italiano, cobelligerante con gli americani, i cui primi uomini offrirono il proprio sangue alla Patria l’8 dicembre dello stesso anno ridando onore a tutti i diffamati e colpevolizzati italiani (Battaglia di Monte Lungo). Il Museo Historicus, che vi racconterò a settembre con un corposo video servizio, non si limita però a ricordarci il solo tremendo periodo della WW2, ma accoglie il visitatore anche con una sala sul brigantaggio post unitario, su quel fenomeno che ancora oggi è profondamente discusso tra storici, istituzioni e cittadini del Sud nel tentativo, finora mai riuscito, di provare a comprendere realmente le radici del fenomeno e, di conseguenza, la vera storia del nostro Risorgimento e di quell’Unità ancora contestata ad oltre 150 anni dalla nascita del Paese.
Vi invito a visitare il Museo Historicus anche perché, come avviene in tanti altri casi, non è richiesto alcun ticket d’ingresso. Ciò che vi chiede la nostra storia, e ovviamente Angelo Andreoli e Maria Cristina Verdone, è semplicemente di non spegnere la fiamma della memoria. Quella si che sarebbe una tragedia. È ampiamente dimostrato, dalla cronologia degli avvenimenti di tutti i paesi del mondo, che quando la memoria viene cancellata ritorna automaticamente il male. Gli anticorpi al male siamo noi con i ricordi, sono i musei, sono le associazioni, sono le buone amministrazioni, sono gli uomini onesti delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, sono i giornalisti, gli scrittori e gli storici che raccontano con saggezza ciò che significa realmente “guerra e dittatura”. Venite a Caspoli, tra la natura, venite a ricordare chi eravamo e come ci salvammo dal periodo più triste del nostro passato.
www.deanotizie.it
Historicus - Museo del Secondo Risorgimento
Il Luogo e le Vicende
Mignano
Montelungo è un piccolo comune decorato con medaglia d’oro al valor militare e
con medaglia d’oro al merito civile, che durante la seconda guerra mondiale fu
attraversato dellacampagna d'Italia delle forze angloamericane e alleate.
Queste zone videro il battesimo del fuoco di reparti regolari cobelligeranti
delle forze armate costituiti nel Regno del Sud il 27
settembre1943 (Primo Raggruppamento Motorizzato del Regio Esercito). Ai
due scontri di Mignano Montelungo sono dedicati il Museo del Secondo Risorgimento
e il Sacrario Museo militare.
Qui viene
ricordato soprattutto il fatto d’armi noto come battaglia del Monte La Defensa
o Monte Camino, il primo importante combattimento, in Italia, per laFirst
Special Service Force, un'unità speciale di combattimento composta da
militaristatunitensiecanadesi inquadrata nella 36aDivisione di Fanteria degli USA.
Tra il 3 e il 9
dicembre 1943 circa 600 uomini attaccarono di notte i tedeschi della 15^ Panzer
Grenadier Division dal lato più impervio della montagna e sorprendendoli così
alle spalle. Ci vollero sette giorni di combattimento con l’impiego della 36a Divisione di Fanteria statunitense, della 56a e della 46a Divisione di Fanteria britanniche ed elevate perdite per sgomberare
definitivamente le postazioni tedesche, aprendo la strada verso Cassino.
L'unità speciale
si distinse anche in altre battaglie (soprattutto sul fronte di Anzio dove si
meritò l'appellativo di Devil's Brigade, la Brigata del diavolo) ed
entrando per prima a Roma il 4 giugno 1944, ma nei mesi di combattimento sul
fronte italiano subì perdite pari a circa il 77% del suo organico.
Alla vicenda è
dedicato il film La brigata del diavolo del 1968 diAndrew V.
McLaglen, basato sull’omonimo racconto di Robert H. Adleman e George Walton.
Il Museo si trova
nella Frazione Caspoli, posta sulle falde del Monte Camino, all’interno di
un’abitazione privata. Allestito per iniziativa di Angelo Andreoli
(proprietario) e Maria Cristina Verdone, raccoglie testimonianze e reperti
bellici delle battaglie di Montelungo, Monte La Defensa e Monte Camino del
dicembre 1943.
L’allestimento si
estende per 150 mq e in tre ambienti. Esso propone sostanzialmente una notevole
collezione privata di centinaia di armi e cimeli militari e di vita quotidiana,
raccolti nel territorio in anni di ricerche. Con l'aiuto talora di manichini
rivestiti e documentati con la presenza numerosa di fotografie storiche della
guerra, esso ricostruisce minuziosamente, anche con i più piccoli dettagli,
aspetti della vita dei soldati, non solo dei combattimenti, ma anche della vita
quotidiana: divise, cassette militari, altri vestimenti, vettovaglie e oggetti
di cura personale, borracce, gavette, barattoli di cibi conservati, medicinali,
sigarette, ecc… Non mancano, naturalmente, armi e munizioni di ogni tipo quali
proiettili, bombe a mano, pistole, fucili, mitragliatrici, mortai, apparati di
trasmissione e illuminazione.
Da segnalare la
Sala della Memoria, dedicata alla ricostruzione delle battaglie per la
conquista di Montelungo, Monte Camino, Monte La Defensa e San Pietro Infine.
Nonostante
l’abbondanza di cimeli e materiali, la ricostruzione del contesto – che dia
significato storico più preciso all’allestimento – non appare del tutto
adeguata. Anche l’attenzione prevalente agli aspetti militari della guerra
potrebbe essere superata prestando attenzione anche alle condizioni di vita
degli abitanti. Allo stesso modo, anche nelle attività connesse, sarebbe
auspicabile che alle ricostruzioni e rievocazioni celebrative di natura
militare si accompagnassero – con eventuale sostegno di istituzioni locali o
fondazioni bancarie – regolari attività formative e di promozione culturale,
particolarmente in direzione di scuole di vario grado, in collaborazione con
università e istituzioni scientifiche.
www.memoranea.it
Museo Historicus Mignano
Monte Lungo
4 ottobre 1943. Hitler ordina la linea Gustav, uno
sbarramento presidiato dal Tirreno all’Adriatico, passante per Cassino. Scopo:
fermare gli Alleati diretti verso Nord. Poco più a Sud della Gustav, la linea
Bernhardt per presidiare lo storico passo di Mignano Monte Lungo sulla Casilina
tra i monti. Dai primi di novembre del ’43 al maggio del ’44, lunghi mesi di
guerra hanno segnato per sempre migliaia di uomini e donne: i civili, residenti
sul territorio, e i soldati, italiani (il “51° bersaglieri” tra tutti) e
stranieri (statunitensi, canadesi, polacchi etc.). E la sofferenza è viva nella
memoria dei reduci e dei loro discendenti. Tanto da farli tornare per visitare
questi luoghi e per ritrovare nel Museo Historicus le testimonianze materiali
di quei giorni: centinaia di reperti amorevolmente raccolti trai monti,
ripuliti ed esposti. Angelo Andreoli e la moglie Maria Cristina Verdone
(fondatori dell’Associazione che ha creato il museo nel 2006) scandagliano di
continuo l’area, puntualizzano e precisano sul terreno le mappe degli storici,
guidano sui luoghi reduci, loro discendenti e chiunque voglia, raccontano
divise, armi, munizioni, dotazioni dei soldati esposti nel museo. E,
soprattutto, raccolgono foto e testimonianze, racconti che restituiscono con
passione ai visitatori, organizzando anche rievocazioni. Punto di forza
dell’esposizione sono le due installazioni memoriali del “LI bersaglieri” e la
ricostruzione della trincea. Un viaggio nelle emozioni della storia della
Seconda Guerra Mondiale. Completa l’esposizione la sala sul brigantaggio post
unitario.
Testo e fotografie: Pietro Di Lorenzo
www. sistemamusealeterradilavoro.it
MIGNANO MONTELUNGO – ‘Il Campo dei Briganti’ pronta la decima edizione
presso il Museo Historicus
MIGNANO MONTELUNGO (Antonio
Migliozzi) – Dieci anni dall’inizio dell’evento denominato “Il campo dei
briganti”, organizzato dal Museo ed Associazione Historicus presso la frazione
Caspoli, per quest’anno è stato deciso di celebrarlo con un convegno
itinerante, il quale vedrà un percorso di vita dei briganti del posto,
recandosi direttamente nei luoghi dove essi vissero ed agirono. Venerdì 30
agosto alle ore 17 si terrà l’inizio del percorso itinerante e raduno presso la
sede del Museo, per poi procedere per la visita alle case dei briganti
Alessandro Pace, Giacomo Ciccone e Michelina Di Cesare, mentre durante il
percorso si avranno gli interventi di Fernando Riccardi (storico, giornalista e
scrittore, esperto di brigantaggio), Maurizio Zambardi (architetto, storico e
ricercatore) e Michaela di Cesare in qualità di ospite d’onore (drammatirga ed
attrice canadese e ricercatrice storica, sta scrivendo una commedia su
Michelina Di Cesare). Intorno alle ore 19 è previsto l’arrivo presso la casa
natale della brigantessa Di Cesare, laddove saranno presenti I Briganti di
Cartore e Luciano Troiano, presidente dell’Associazione “Fonte Vecchia
Spoltore” di Pescara. Nel corso della serata sarà proiettato un lungometraggio
dedicato a Michelina Di Cesare con degustazioni dei prodotti tipici locali.
2019
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